Aspetti fiscali del commercio estero: cosa deve sapere un’azienda che esporta
INDICE
- Commercio estero e fisco: cosa cambia per le aziende
- IVA, dazi e accordi: gli elementi chiave da conoscere
- Come gestire correttamente la fiscalità internazionale
Commercio estero e fisco: guida per orientarsi tra IVA, dazi e normative
Per un’azienda, soprattutto una PMI, che mira ad affacciarsi ai mercati internazionali, comprendere gli aspetti fiscali del commercio estero è fondamentale per evitare errori costosi e per gestire in modo ottimale la propria fiscalità. Quando un’impresa decide di esportare, deve fare i conti con un panorama normativo e fiscale complesso che varia in base al paese di destinazione e al tipo di operazione esportativa. Gli elementi chiave da conoscere includono:
- IVA esportazioni: La vendita di beni fuori dall’Unione Europea generalmente è soggetta a esenzione IVA, purché vi sia prova certa dell’effettivo trasporto internazionale dei beni. Nel caso delle esportazioni intracomunitarie, la cessione deve rispettare requisiti precisi come la registrazione del cessionario nel VIES (Sistema di scambio informazioni IVA) e la corretta compilazione dei modelli Intrastat.
- Dazi doganali: Oltre all’IVA, le merci possono essere soggette ai dazi all’importazione stabiliti dalla normativa doganale del paese di arrivo. Conoscere l’origine preferenziale delle merci e gli eventuali accordi bilaterali diventa essenziale per ottenere riduzioni o esenzioni daziarie.
- Accordi fiscali bilaterali: L’Italia, attraverso diversi accordi internazionali, riduce la doppia imposizione fiscale e facilita il commercio estero, passando spesso tramite la definizione di regimi fiscali agevolati in import/export.
- Normativa UE export: Le regole comunitarie disciplinano specificamente le esportazioni intracomunitarie ed extracomunitarie, stabilendo condizioni per la non imponibilità IVA, la documentazione da acquisire (come il DAE – Documento Accompagnamento Esportazione – sostituto del DAU cartaceo) e l’uso del sistema elettronico TRITON per la tracciabilità doganale.
Come gestire correttamente la fiscalità internazionale
Per navigare efficacemente nella fiscalità internazionale export, le aziende devono adottare alcune best practice:
- Verificare l’iscrizione al VIES: Solo le transazioni con soggetti registrati nel VIES possono godere delle esenzioni IVA sulle cessioni intracomunitarie.
- Raccogliere prove di esportazione: Secondo il Regolamento UE 2018/1912, il cedente deve disporre di adeguati elementi di prova — dai documenti di trasporto come CMR o fatture dello spedizioniere, alle assicurazioni di spedizione o dichiarazioni scritte dell’acquirente.
- Utilizzare correttamente modelli Intrastat: La comunicazione tempestiva e precisa aiuta a dimostrare la corretta movimentazione delle merci e a evitare sanzioni.
- Monitorare le tempistiche di esportazione: Per le esportazioni improprie, ad esempio, i beni devono essere spediti entro 90 giorni dalla consegna al cessionario, pena la perdita dell’esenzione IVA.
- Conoscere lo status di esportatore abituale: Le imprese che superano una soglia di operazioni internazionali (oltre il 10% del volume d’affari) possono godere di procedure semplificate per l’esportazione indiretta.
Gli aspetti fiscali del commercio estero rappresentano un tema cruciale per qualsiasi impresa che voglia internazionalizzarsi con successo. Conoscere e applicare le normative sull’IVA, i dazi doganali, gli accordi bilaterali e le corrette procedure doganali non solo aiuta a sfruttare le agevolazioni previste ma tutela l’azienda da rischi finanziari e sanzioni.
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FONTI
Video pillole Progetto SEI
