Export sostenibile: cos’è, perché conta e come avviare un piano strategico per la tua PMI

Indice

  • Cosa significa davvero “export sostenibile”
  • Dal bilancio ESG al piano export: come integrare la sostenibilità

Cosa significa davvero “export sostenibile”

Quello della sostenibilità è un tema centrale in tutti gli aspetti della nostra vita, dall’economia domestica a quella internazionale. In ambito europeo – e sempre più anche a livello globale – la sensibilità verso le pratiche sostenibili varia da Paese a Paese, ma è in costante crescita in tutti i principali mercati di riferimento per il Made in Italy.

Proprio per questo, adottare una strategia di export sostenibile, se ben pianificata e comunicata, può rappresentare un vantaggio competitivo decisivo per le PMI italiane.

Esportare in ottica sostenibile non significa solo ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Il concetto di sostenibilità aziendale, infatti, abbraccia un approccio integrato che include tre dimensioni fondamentali: ambientale, sociale ed economica. Questo significa rivedere processi, filiere, modelli organizzativi e relazioni con il territorio, affinché l’intera impresa possa contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile.

A confermare l’impatto positivo di questo approccio sono i dati della 24ª edizione dell’indagine annuale sulle medie imprese industriali italiane, realizzata dall’Area Studi di Mediobanca in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne – Unioncamere. Secondo il report, le imprese che investono in sostenibilità ambientale e innovazione mostrano una propensione all’export significativamente superiore rispetto a quelle che non adottano strategie green. Inoltre, le aziende che integrano pratiche sostenibili nelle proprie strategie di internazionalizzazione risultano più resilienti, produttive e capaci di cogliere nuove opportunità sui mercati esteri, rafforzando così il proprio vantaggio competitivo.

Dal bilancio ESG al piano export: come integrare la sostenibilità

L’ESG (Environmental, Social e Governance) è l’acronimo che identifica l’insieme dei criteri che consentono di verificare, misurare e valorizzare il reale impatto, in termini di sostenibilità, di un’impresa o di un’organizzazione.

Ma quali sono i criteri per una strategia di export coerente con i principi ESG?

1. Sostenibilità ambientale (Environmental)

  • Riduzione delle emissioni lungo la filiera logistica (es. trasporti via nave o aerei)

  • Scelta di materiali a basso impatto o riciclati per packaging e prodotto

  • Conformità agli standard ambientali dei mercati di destinazione

  • Compensazione delle emissioni (carbon offset) o adozione di tecnologie green nella produzione

2. Sostenibilità sociale (Social)

  • Rispetto dei diritti dei lavoratori, anche nei Paesi terzi

  • Attenzione alla tracciabilità e all’etica della supply chain

  • Promozione della diversità e dell’inclusione nelle reti commerciali internazionali

3. Sostenibilità economica e competitività (Governance)

  • Creazione di valore duraturo sui mercati esteri, puntando su qualità e innovazione

  • Investimenti in digitalizzazione e strategie di lungo periodo

  • Riduzione del rischio grazie alla diversificazione geografica e alla resilienza della filiera

Per approfondire i vantaggi dell’export sostenibile per la tua impresa è disponibile – previa registrazione – la videopillola “Export sostenibile” all’interno della sezione Video e pillole formative del sito sostegnoexport.it.

Grazie al supporto di Progetto SEI – promosso da Unioncamere e dalle Camere di Commercio italiane con il supporto di Promos Italia – le imprese interessate possono accedere gratuitamente a consulenze personalizzate, strumenti operativi e contenuti di formazione mirati per costruire una strategia export davvero sostenibile, in linea con le nuove sfide del commercio internazionale.