Export in India e Cina: guida ai mercati asiatici per le imprese italiane
INDICE
- India e Cina: due giganti a confronto per l’export italiano
- Le regole del gioco: normative, dazi e modelli di ingresso
- Come esportare in modo efficace: strategie e strumenti a supporto
Nel 2023 l’import cinese ha raggiunto 2,357 miliardi di dollari, mentre quello indiano si è attestato a 668 miliardi. Nei rispettivi mercati, le importazioni dall’Italia hanno mostrato incrementi percentuali incoraggianti: un segnale per le PMI italiane interessate a esportare nei mercati asiatici.
India e Cina: due giganti a confronto per l’export italiano
Nel 2023 l’import totale della Cina ha raggiunto 2,357 miliardi di dollari. Le importazioni provenienti dall’Italia hanno segnato un incremento del +9,1%, segnale che la domanda di Made in Italy in Asia è sempre più marcata. Le indagini di mercato, in particolare, rivelano che esportare in Cina richiede un posizionamento competitivo sui settori ad alto valore aggiunto.
L’import cinese dall’Italia si concentra su prodotti finiti per la persona (26,7%), seguiti da prodotti e strumenti per la salute (17,2%) e infine macchine e impianti per i processi industriali (5,9%): sono questi i settori trainanti dell’export italiano verso la Cina. Crescono inoltre le importazioni di qualità, ovvero di beni di consumo di fascia alta e medio-alta, che rappresentano già il 32,4% del totale. In testa sono soprattutto i comparti agroalimentare (51,6%) e moda (30,7%), settori in cui il Made in Italy è riconosciuto come sinonimo di eccellenza.
L’import totale dell’India, invece, si è attestato a 668 miliardi di dollari nel 2023. Le importazioni dall’Italia hanno registrato un aumento significativo, pari al +22,5%, confermando il crescente interesse del mercato indiano per i nostri prodotti. Per le PMI italiane, esportare in India significa cogliere una domanda sempre più diversificata, che spazia dai beni di consumo alla manifattura.
La dinamica più interessante per le nostre PMI riguarda le importazioni attivate dalla domanda delle famiglie, che nel 2023 hanno raggiunto 64,7 miliardi di dollari e che cresceranno con un CAGR del +4,7% nel periodo 2023–2025. I comparti chiave sono l’agroalimentare (45%), la casa (27,7%) e la moda (27,2%), con particolare attenzione a gioielleria, orologi, cosmetici, profumi e tessuti tecnici. Si tratta di settori dove il Made in Italy gode di un riconoscimento immediato presso la classe media indiana, sempre più attenta a qualità e brand.
Accanto a questi comparti legati ai consumi, va sottolineato il ruolo dei beni manifatturieri e tecnologici che rappresentano insieme oltre il 35% delle importazioni indiane dall’Italia. Un dato che conferma l’interesse del Paese per l’export di beni strumentali in India, a complemento delle opportunità già aperte nei segmenti consumer.
Le regole del gioco: normative, dazi e modelli di ingresso
Le opportunità di export in India e Cina sono inevitabilmente legate a protocolli e vincoli regolamentari. In Cina, le imprese italiane si trovano spesso ad affrontare barriere doganali e requisiti di conformità complessi, che possono variare a seconda del settore. È fondamentale avere una conoscenza precisa delle normative per evitare rallentamenti o costi aggiuntivi.
In India, invece, le normative sull’export sono meno rigide, ma richiedono comunque attenzione: gli standard di certificazione possono differire da quelli europei e le procedure burocratiche rimangono articolate. Comprendere queste regole è essenziale per scegliere il modello di ingresso più efficace, che sia attraverso distributori locali, joint venture o filiali dirette.
Come esportare in modo efficace: strategie e strumenti a supporto
Per esportare nei mercati asiatici, le imprese italiane devono pianificare con cura le proprie mosse. Puntare su settori trainanti, come il segmento consumer, permette di intercettare la domanda locale. Allo stesso tempo, adottare una strategia di posizionamento che valorizzi il Made in Italy resta un fattore di ingresso decisivo nei mercati asiatici del 2025.
In questo percorso un sostegno fondamentale arriva dal Progetto SEI – promosso da Unioncamere e dalle Camere di Commercio, con il supporto di Promos Italia – che accompagna le PMI italiane nei processi di internazionalizzazione. L’iniziativa fornisce orientamento, analisi di mercato e supporto operativo per aiutare le imprese a strutturare strategie efficaci non solo per l’export in India e Cina, ma per tutti i mercati internazionali.
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FONTI
- Go2Market – Report Cina – Country Report Benchmark: Italia – Luglio 2025
- Go2Market – Report India – Country Report Benchmark: Italia – Luglio 2025